È settembre ed inizia uno dei periodi dell’anno che più mi piace, l’aria cambia e non ci sono più i 40 gradi di luglio.
La gente per uscire mette una giacca e nell’aria si sentono quei profumi che tanto mi portano lontano nel tempo.
L’uva viene raccolta tra le chiacchiere dei contadini, viene versata nei tini e il mosto colora con il suo profumo le giornate della campagna intorno a me.
Ci sono anche gli alberi di fico, quelli forti, con la corteccia ruvida, che crescono dappertutto perchè in grado di adattarsi e da questi alberi nascono dei frutti meravigliosi.
La confettura di fichi o meglio la marmellata come si chiama nella mia famiglia nonostante il termine sbagliato, è stata da sempre una costante della mia vita, un pezzo che ha congiunto gli anni che passavano.
A casa di nonna Fernanda c’è sempre stato quell’albero di fico dietro l’imponente podere ed ha saziato le mie merende di quando ero piccolo, ha soddisfatto i palati di chi si è seduto per un caffè a casa di mia nonna, che ha sempre impastato crostate con i fichi cotte nel forno a legna.
Anche a casa di nonna Lina c’è sempre stato quest’albero, lì presente e forte ancora oggi. Zia Pasqualina nel periodo in cui dava i frutti, la trovavi sempre sotto di esso a gustare queste dolcezze della natura.
Qualche tempo fa, proprio da quest’albero insieme a mia cugina ci siamo divertiti a riprodurre una marmellata dal gusto speciale, fatta con l’intero fico, compresa la buccia. Che bontà!
Utilizzare i fichi nelle mie ricette mi porta indietro nel tempo, peccato che questa dolcezza si manifesta solo in alcune settimane dell’anno.